Responsabilità familiari
L’area delle Responsabilità Familiari attiva progetti e servizi a sostegno della famiglia perseguendo i seguenti obiettivi:
• promuovere la centralità della famiglia creando condizioni per cui si realizzino spazi di protagonismo educativo, culturale, sociale e sanitario;
• dare impulso alla famiglia attraverso servizi dedicati;
• sviluppare e sostenere forme di auto-organizzazione delle famiglie.
L’Area Responsabilità Familiari, inoltre, promuove e valorizza le capacità genitoriali e l’assunzione consapevole delle responsabilità individuali all’interno delle famiglie con bisogni educativi e problemi legati al ciclo di vita di bambini e adolescenti.
L’obiettivo è quello di rafforzare la solidarietà familiare e di fornire supporto alla gestione delle problematiche personali e relazionali, sostenendo la maternità e la paternità consapevole e responsabile, nonché i percorsi di adozione e di affido.
Centro di Ascolto per le Famiglie
Offre un servizio di sostegno alla famiglia e alla genitorialità.
In particolare sono garantite le seguenti attività:
– consulenze specialistiche a genitori, coppie, minori e adolescenti;
– sportelli per il sostegno alla relazione genitori/figli;
– assistenza psico-sociale ed ascolto rivolto alle giovani coppie e a neogenitori, in ambiti d’intervento diversi da quelli sanitari;
– consulenza e mediazione familiare.
Destinatari del Servizio sono i genitori in difficoltà nello svolgimento del ruolo genitoriale, le agenzie educative per minori, e i nuclei familiari.
Il Servizio di Mediazione Familiare e Spazio Neutro comprende interventi specialistici:
– La Mediazione Familiare è un servizio per le famiglie in crisi, che può essere richiesto da uno o più familiari. A differenza degli interventi in ambito giudiziario, prevede la responsabilità diretta delle parti nella definizione di accordi, e quindi favorisce una migliore accettazione e un maggior rispetto degli accordi presi, rispetto a quelli “imposti” dal giudice; la mediazione familiare, infatti, è uno strumento che favorisce la riappropriazione della capacità di decisione in una situazione di crisi, in cui, di norma, gli individui sperimentano un senso di impotenza tale da abdicare al loro ruolo.
– Lo Spazio Neutro, intervento specialistico interconnesso alla mediazione familiare, si configura quale contenitore qualificato, spazio esterno, luogo terzo, all’interno del quale, attraverso l’apporto di personale qualificato (psicologo, educatore, assistente sociale), si facilita e favorisce il riavvicinamento relazionale ed emotivo tra genitori, o adulti di riferimento, e figli, che abbiano subito, o abbiano in corso, un’interruzione di rapporto, determinata da dinamiche gravemente conflittuali interne al nucleo familiare. Operatori competenti assumono la funzione di sostegno emotivo al bambino e promuovono il concretizzarsi delle condizioni di incontro positivo, privilegiando, a seconda delle situazioni, l’aspetto della tutela, dell’osservazione, del supporto.
Servizi gestiti dalla Cooperativa sociale Comunità San Francesco di Ugento.
Inserimento tramite servizio sociale professionale o tramite accesso libero utilizzando i seguenti recapiti:
Centro per la Famiglia Il Melograno Campi Salentina (LE)
Via Crocefisso 12 Squinzano
Tel/Fax (+39) 0833 556562
Cell (+39) 379 1048976
ilmelograno.campi@gmail.com
Orari di Apertura:
lun: 10.00 – 12.00
mer: 09.00 – 12.00
ven: 15.00 – 18.00
Minori
L’area Minori si occupa dei diritti e delle opportunità dei cittadini minorenni e delle loro famiglie attivando servizi e progetti finalizzati a migliorare la qualità dell’intero Nucleo Familiare, promuovendo una rete integrata di servizi sul territorio.
L’obiettivo è quello ad assicurare ai minori il diritto ad una famiglia per mezzo di percorsi di protezione, tutela e sostegno alla crescita al fine di contrastare la marginalizzazione sociale e la devianza.
Asili Nido e Altri Servizi Socio-Educativi per la Prima Infanzia
L’intervento riguarda il finanziamento dei voucher di conciliazione per minori, quali buoni economici spendibili dalle famiglie a sostegno delle rette di frequenza nei servizi e nelle strutture destinate all’infanzia e all’adolescenza, autorizzate al funzionamento in via definitiva e iscritte al catalogo telematico dell’offerta posto in essere dalla Regione.
Nell’ambito Territoriale sono iscritti i seguenti Servizi:
Tipologia art. 53 del Regolamento Regionale n. 4/2007 “Asilo Nido e Sezione Primavera”:
– Asilo Nido “Nuvolando” – Campi Salentina;
– Micro Nido “Il Trenino dei Divertimenti” – Campi Salentina;
– Micronido “La Coccinella” – Carmiano;
– Sezione Primavera “La Coccinella” – Carmiano;
– Asilo Nido Comunale – Salice Salentino;
– Asilo Nido Comunale – Squinzano;
– Asilo Nido “I Puffi” – Trepuzzi;
– Asilo Nido “Giovanni Palo II” – Veglie;
– Micro Nido “Piccole Impronte” – Veglie;
Tipologia art. 52 del Regolamento Regionale n. 4/2007 “Centro Socio-educativo diurno”
– “Stella del Mattino” – Campi Salentina;
– “Lacio Drom” – Veglie;
Tipologia art. 104 del Regolamento Regionale n. 4/2007 “Centro Polivalente per minori”
– “N.O.I.” (Nuovi Orizzonti Insieme) – Carmiano;
Squinzano – Centro Polivalente
Il Voucher può essere richiesto dal Referente familiare per la frequenza del minore presso le seguenti
tipologie di Unità di Offerta iscritte nel Catalogo telematico:
a. art. 52 del Regolamento – centro socio-educativo diurno (per minori di età compresa tra 6 e 17 anni)
b. art. 53 del Regolamento – asilo nido, micro nido, nido aziendale, (per minori di età compresa tra 3 e 36
mesi) sezione primavera (per minori di età compresa dai 24 ai 36 mesi)
c. art. 89 del Regolamento – ludoteca (per minori di età compresa tra 3 e 10 anni)
d. art. 90 del Regolamento – centro ludico per la prima infanzia (per minori di età compresa tra 3 e 36 mesi)
e. art. 101 del Regolamento- servizi socio – educativi innovativi e sperimentali per la prima infanzia (per
minori di età compresa tra 3 e 36 mesi)
f. art. 103 del Regolamento – servizi educativi e per il tempo libero (per minori di età compresa tra 3 e 14
anni)
g. articolo 104 del Regolamento – centro aperto polivalente per minori (per minori di età compresa tra 6 e 17
anni)
Il referente del nucleo familiare, può richiedere il Voucher per la frequenza presso l’unità di offerta prescelta mediante la presentazione di apposita domanda sulla piattaforma telematica dedicata disponibile all’indirizzo
Educativa Domiciliare per Minori
Il Servizio di Assistenza Educativa Domiciliare (A.D.E.) si occupa di sostenere la funzione educativa genitoriale, di tutelare il diritto del minore a vivere, crescere ed essere educato nell’ambito della propria famiglia, migliorare le dinamiche familiari e di sostenere i minori e le famiglie nei compiti evolutivi ed educativi e nell’acquisizione di competenze cognitive e relazionali.
Il Servizio è rivolto ai minori e loro famiglie residenti nei Comuni dell’Ambito Territoriale di Campi Salentina che si trovano in una situazione di “rischio educativo” individuati dai Servizi Sociali Territoriali.
Le attività che si intendono realizzare prevedono:
-Osservazione e monitoraggio della relazione tra il minore e la sua famiglia e delle capacità genitoriali in seguito all’individuazione e valutazione delle situazioni problematiche in riferimento all’opportunità di inserimento nel servizio di educativa domiciliare effettuata dai servizi sociali territoriali;
-progettazione personalizzata, d’intesa con i Servizi Sociali Territoriali, contenente un piano di lavoro a medio e lungo termine delle situazioni problematiche;
-attuazione degli interventi in relazione agli obiettivi e ai bisogni;
-accompagnamento del minore e della sua famiglia nel percorso di autonomia attraverso l’inserimento in attività di socializzazione, sportive, ricreative e ludiche presenti sul territorio;
-verifiche in itinere e finali;
-stesura di relazioni periodiche sull’andamento del singolo caso seguito;
-momenti di verifica tra operatori/famiglie – operatori/servizi invianti;
-coinvolgimento e condivisione del progetto educativo personalizzato con i soggetti con cui il minore e la famiglia intrattengono relazioni significative.
L’accesso al Servizio è attivato su richiesta del Servizio Sociale Professionale dei Comuni dell’Ambito Territoriale di Campi Salentina, che, in collaborazione con il personale dell’aggiudicatario e con gli operatori di altri servizi eventualmente invianti e/o coinvolti, predisporranno il “Piano Educativo Individualizzato” che verrà successivamente sottoscritto dalla famiglia interessata nel progetto d’intervento.
Strutture Residenziali per Minori - Intervento Indifferibile
Il Servizio assicura ospitalità ai minori temporaneamente privi di un ambiente familiare idoneo, per i quali non è praticabile l’affido, presso strutture di accoglienza residenziali presenti sul territorio. La finalità dell’inserimento in strutture residenziali è di garantire al minore un contesto di protezione e di cura, proseguendo nel suo percorso evolutivo mantenendo nel contempo, ove possibile, relazioni con la famiglia di origine.
L’intervento è rivolto a:
1. Minori residenti sul territorio :
a) per i quali è stato emesso un provvedimento disposto dall’Autorità Giudiziaria, di allontanamento dalla famiglia di origine e di collocamento in struttura protetta;
b) in condizione di grave rischio psicofisico e/o relazionale per i quali, a fronte di un Piano di intervento personalizzato, redatto dal Servizio Sociale professionale o del verificarsi di una situazione di emergenza, sia necessario, in accordo con la famiglia, oppure ai sensi dell’art.403 c.c. qualora non vi sia il consenso dei familiari, una separazione temporanea dagli stessi.
2. Minori non residenti, presenti temporaneamente sul territorio, in assenza di una famiglia o di un adulto in grado di prendersene cura ai sensi di Legge.
Anziani
L’area Anziani si occupa del sostegno e integrazione dei cittadini anziani in condizione di autosufficienza e non autosufficienza attivando progetti e servizi a sostegno degli stessi finalizzati a:
• favorire misure volte a valorizzare gli anziani come risorsa e sviluppare relazioni intergenerazionali;
• offrire servizi e interventi di natura economica;
• incoraggiare e sostenere l’autonomia della persona anziana non autosufficiente;
• favorire la permanenza dell’anziano in famiglia e nel proprio contesto di vita;
• sostenere economicamente le famiglie con anziani e, in generale, quelle che assumono compiti di cura per anziani;
• promuovere la socializzazione e l’integrazione sociale degli anziani.
Cure Domiciliari Integrate di I° e II° Livello
Il Servizio di assistenza domiciliare integrata, ex art 88 Reg. Reg. Puglia 4/2007, prevede prestazioni di assistenza domiciliare integrata rivolte a pazienti/utenti che pur non presentando criticità specifiche o sintomi particolarmente complessi, hanno bisogno di continuità assistenziale ed interventi programmati. Caratteristica del servizio è l’unitarietà dell’intervento, che assicura prestazioni mediche, infermieristiche, riabilitative e socio-assistenziali in forma integrata e secondo piani individuali programmati.
Il Servizio di assistenza domiciliare sociale, ex art. 87 Reg. Reg. Puglia 4/2007, comprende prestazioni di tipo socio-assistenziale che si articolano per aree di bisogno in assistenza domiciliare per diversamente abili e assistenza domiciliare per anziani non autosufficienti. Sono prestazioni di assistenza domiciliare quelle di aiuto alla persona nello svolgimento delle normali attività quotidiane e di sostegno alla mobilità personale, rivolte ad utenti che a causa dell’età e/o di patologie invalidanti, accusano ridotta o scarsa capacità nella mobilità personale, anche temporanea, con evidente limitazione dell’autonomia personale e conseguente riduzione della qualità della vita.
Le prestazioni da erogare, in relazione alle aree di bisogno dei singoli destinatari e ai relativi progetti assistenziali individualizzati, comprendono quelle di seguito esplicitate:
area di sostegno all’autonomia della persona: aiuto nella corretta deambulazione; sostegno nella limitata autonomia al fine di facilitare l’esercizio degli atti quotidiani di vita e limitare i danni derivanti da scarsa mobilità; accompagnamento nel disbrigo pratiche o per l’acquisto dei beni di prima necessità; supporto alla persona per il mantenimento e rafforzamento delle proprie abilità di cura;
area sociale e relazionale: cura delle relazioni con la famiglia e con la comunità per evitare l’isolamento e favorire l’integrazione socio-relazionale della persona;
area assistenziale e di cura della persona: cura igienica della persona anche allettata, aiuto nella preparazione e somministrazione dei pasti, nella vestizione, sostegno per la mobilità assistita ed utilizzo ausili (pannoloni, sollevatore, girello ecc.);
area di cura degli ambienti di vita della persona limitatamente al governo ordinario dell’ambiente in cui vive l’utente (camera da letto, cucina e servizio igienico);
area di emergenza: interventi di aiuto alla persona, comprendenti una o più delle prestazioni sopra riportate, da svolgere, in caso di urgenza in giorni festivi e nelle domeniche sino ad un massimo di 500 ore per tutta la durata dell’appalto, su richiesta dei Servizi Sociali Professionali dei Comuni dell’Ambito;
area di tutela e di assistenza in integrazione agli interventi curativi domiciliari: prestazioni igienico-sanitarie di semplice attuazione in accordo con il medico di Medicina Generale che coordina le altre prestazioni sanitarie, frizioni e massaggi antidecubito e assistenza per la corretta esecuzione delle prescrizioni farmacologiche.
I Servizi di Cure Domiciliari ADI e SAD sono affidato alla ATI costituita dalla Cooperativa Sociale Comunità San Francesco (capogruppo) e Cooperativa Sociale Medihospes.
Il Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (A.D.I.) è rivolto a persone anziane, adulte o di minore età in condizione di non autosufficienza o ridotta autosufficienza temporanea derivante da situazioni critiche di bisogno socio-sanitario o patologiche.
Il Servizio è erogato secondo piani assistenziali individualizzati, elaborati in seno all’Unità di Valutazione Multidimensionale, che ne autorizza l’accesso.
Il Servizio di Assistenza Domiciliare (S.A.D.) è rivolto a utenti in possesso dei seguenti requisiti:
- Anziani ultrasessantacinquenni con invalidità al 100%;
- Persone con handicap di particolare gravità di cui all’art.3, comma 3 L. n. 104/92;
- Persone con ridotta autonomia per disturbi del comportamento, per marginalità sociale e per handicap psichico lieve, su indicazione del competente Servizio dell’ASL;
- Anziani ultrasessantacinquenni parzialmente autosufficienti, in condizioni di disagio psichico, fisico o materiale con necessità di tutela sociale, privi di rete familiare.
Destinatari dei servizi di cure domiciliari integrate sono anche i cittadini che abbiano una situazione di bisogno complesso, in relazione a quanto emerso in fase di valutazione e predisposizione del progetto personalizzato da parte dell’Equipé Multidisciplinare Integrata, beneficiari del Reddito di Cittadinanza.
I servizi di cure domiciliari integrate nonché di assistenza socio-assitenziale prevedono una compartecipazione al costo del servizio, da parte degli utenti, secondo le tariffe stabilite dal predetto Regolamento, in complementarietà con quanto approvato dalla Regione Puglia con il sistema dei “Buoni Servizio”, salvo diversa determinazione.
La quota di compartecipazione al costo del servizio verrà calcolata sulla base dell’ISEE socio -sanitario per le prestazioni domiciliari integrate e sulla base dell’ISEE ordinario per le prestazioni domiciliari di assistenza domiciliare socio – assistenziale.
L’attivazione delle prestazioni di assistenza domiciliare socio-assistenziale integrata all’assistenza sociosanitaria (ADI) si realizzano attraverso procedure condivise tra ASL/Distretto sociosanitario e Ambito Territoriale, in un percorso unitario di presa in carico, valutazione multidimensionale del bisogno e definizione di un Piano Individualizzato di Assistenza (PAI), secondo le Linee guida per le Cure domiciliari integrate, adottate con deliberazione di Giunta Regionale n. 630 del 30.3.2015, per la definizione dei criteri di eleggibilità, degli standard di qualità dell’erogazione dei servizi, degli indicatori di verifica delle cure domiciliari.
L’ammissione al Servizio SAD è disposta, previa valutazione istruttoria, dal Servizio Sociale Professionale cui compete la predisposizione del Progetto Individuale Personalizzato (PAI) con la tipologia delle prestazioni da erogare, il monte ore e il periodo di fruizione del Servizio che non dovrà superare l’arco temporale di mesi 6, eventualmente prorogabili previa rivalutazione della condizione di bisogno, fermo restando il possesso dei requisiti sopra descritti.
Gli interventi domiciliari saranno articolati, di norma, su sei giorni a settimana, dal lunedì al sabato.
Servizi Domiciliari-Buoni Anziani e Disabili
Il “Buono servizio” per disabili e anziani non autosufficienti, si configura come beneficio economico per il contrasto alla povertà rivolto ai destinatari finali (persone con disabilità/anziani non autosufficienti e rispettivi nuclei familiari di appartenenza) vincolato al sostegno al pagamento di servizi a domanda individuale. Ogni annualità operativa prende avvio il primo ottobre dell’anno in corso e termina il 30 settembre dell’anno successivo.
Possono presentare domanda di accesso alla misura “buoni servizio”, fruibili esclusivamente c/o Le Unità di Offerta iscritte nel Catalogo Telematico i nuclei familiari anche monopersonali, in cui siano presenti persone con disabilità e/o anziani over 65 non autosufficienti residenti in Puglia alla data di presentazione della domanda. I requisiti richiesti sono:
possesso di un PAI in corso di validità, per l’accesso a prestazioni socio-sanitarie ex art. 88, ovvero, nel caso di accesso a prestazioni socio-assistenziali ex art. 87, possesso di una Scheda di Valutazione Sociale del caso in corso di validità;
ISEE ORDINARIO del nucleo familiare in corso di validità non superiore a € 40.000,00;
in aggiunta, nel solo caso di disabili adulti e anziani non autosufficienti, anche ISEE RISTRETTO in corso di validità non superiore a € 20.000,00.
Le Unità di offerta iscritte al Catalogo telematico sono consultabili al seguente link:
app.sistema.puglia.it/ords/f?p=10000:110:103701128161179::NO:::
Servizi a Ciclo Diurno per Anziani, Disabili e Persone Non Autosufficienti
Il “Buono servizio” per disabili e anziani non autosufficienti, si configura come beneficio economico per il contrasto alla povertà rivolto ai destinatari finali (persone con disabilità/anziani non autosufficienti e rispettivi nuclei familiari di appartenenza) vincolato al sostegno al pagamento di servizi a domanda individuale. Ogni annualità operativa prende avvio il primo ottobre dell’anno in corso e termina il 30 settembre dell’anno successivo.
Possono presentare domanda di accesso alla misura “buoni servizio”, fruibili esclusivamente c/o Le Unità di Offerta iscritte nel Catalogo Telematico i nuclei familiari anche monopersonali, in cui siano presenti persone con disabilità e/o anziani over 65 non autosufficienti residenti in Puglia alla data di presentazione della domanda. I requisiti richiesti sono:
possesso di un PAI/scheda di valutazione sociale del caso in corso di validità, per l’accesso a prestazioni socio-assistenziali ex artt. 68, 106;
ISEE ORDINARIO del nucleo familiare in corso di validità non superiore a € 40.000,00;
in aggiunta, nel solo caso di disabili adulti e anziani non autosufficienti, anche ISEE RISTRETTO in corso di validità non superiore a € 20.000,00.
Le Unità di offerta iscritte al Catalogo telematico sono consultabili al seguente link:
app.sistema.puglia.it/ords/f?p=10000:110:103701128161179::NO:::
Disabili
L’Area Disabili si occupa del “benessere” e della “qualità della vita della persona” unendo gli obiettivi di cura e riabilitazione con quelli della “partecipazione sociale“ e dell’autonomia nell’ambiente di vita.
L’Area Disabili attiva progetti e servizi a sostegno dei disabili e delle famiglie finalizzati a:
• promuovere una corretta informazione dei diritti, dei servizi, degli interventi e delle risorse che la realtà offre ai cittadini disabili;
• garantire un sostegno di carattere psico-sociale e un accompagnamento alle famiglie impegnate nell’assistenza;
• promuovere forme di “inclusione lavorativa dei disabili”;
• favorire l’inserimento dei disabili nelle attività sportive, turistiche e ricreative per una migliore qualità della vita.
Al fine di combattere la marginalizzazione delle persone diversamente abili, il Piano di Zona prevede una serie interventi tesi a offrire servizi finalizzati a favorire l’inclusione sociale e l’integrazione nella comunità anche attraverso il coinvolgimento delle famiglie e del territorio.
Cure Domiciliari Integrate di I° e II° Livello
Il Servizio di assistenza domiciliare integrata, ex art 88 Reg. Reg. Puglia 4/2007, prevede prestazioni di assistenza domiciliare integrata rivolte a pazienti/utenti che pur non presentando criticità specifiche o sintomi particolarmente complessi, hanno bisogno di continuità assistenziale ed interventi programmati. Caratteristica del servizio è l’unitarietà dell’intervento, che assicura prestazioni mediche, infermieristiche, riabilitative e socio-assistenziali in forma integrata e secondo piani individuali programmati.
Il Servizio di assistenza domiciliare sociale, ex art. 87 Reg. Reg. Puglia 4/2007, comprende prestazioni di tipo socio-assistenziale che si articolano per aree di bisogno in assistenza domiciliare per diversamente abili e assistenza domiciliare per anziani non autosufficienti. Sono prestazioni di assistenza domiciliare quelle di aiuto alla persona nello svolgimento delle normali attività quotidiane e di sostegno alla mobilità personale, rivolte ad utenti che a causa dell’età e/o di patologie invalidanti, accusano ridotta o scarsa capacità nella mobilità personale, anche temporanea, con evidente limitazione dell’autonomia personale e conseguente riduzione della qualità della vita.
Le prestazioni da erogare, in relazione alle aree di bisogno dei singoli destinatari e ai relativi progetti assistenziali individualizzati, comprendono quelle di seguito esplicitate:
area di sostegno all’autonomia della persona: aiuto nella corretta deambulazione; sostegno nella limitata autonomia al fine di facilitare l’esercizio degli atti quotidiani di vita e limitare i danni derivanti da scarsa mobilità; accompagnamento nel disbrigo pratiche o per l’acquisto dei beni di prima necessità; supporto alla persona per il mantenimento e rafforzamento delle proprie abilità di cura;
area sociale e relazionale: cura delle relazioni con la famiglia e con la comunità per evitare l’isolamento e favorire l’integrazione socio-relazionale della persona;
area assistenziale e di cura della persona: cura igienica della persona anche allettata, aiuto nella preparazione e somministrazione dei pasti, nella vestizione, sostegno per la mobilità assistita ed utilizzo ausili (pannoloni, sollevatore, girello ecc.);
area di cura degli ambienti di vita della persona limitatamente al governo ordinario dell’ambiente in cui vive l’utente (camera da letto, cucina e servizio igienico);
area di emergenza: interventi di aiuto alla persona, comprendenti una o più delle prestazioni sopra riportate, da svolgere, in caso di urgenza in giorni festivi e nelle domeniche sino ad un massimo di 500 ore per tutta la durata dell’appalto, su richiesta dei Servizi Sociali Professionali dei Comuni dell’Ambito;
area di tutela e di assistenza in integrazione agli interventi curativi domiciliari: prestazioni igienico-sanitarie di semplice attuazione in accordo con il medico di Medicina Generale che coordina le altre prestazioni sanitarie, frizioni e massaggi antidecubito e assistenza per la corretta esecuzione delle prescrizioni farmacologiche.
I Servizi di Cure Domiciliari ADI e SAD sono affidato alla ATI costituita dalla Cooperativa Sociale Comunità San Francesco (capogruppo) e Cooperativa Sociale Medihospes.
Il Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (A.D.I.) è rivolto a persone anziane, adulte o di minore età in condizione di non autosufficienza o ridotta autosufficienza temporanea derivante da situazioni critiche di bisogno socio-sanitario o patologiche.
Il Servizio è erogato secondo piani assistenziali individualizzati, elaborati in seno all’Unità di Valutazione Multidimensionale, che ne autorizza l’accesso.
Il Servizio di Assistenza Domiciliare (S.A.D.) è rivolto a utenti in possesso dei seguenti requisiti:
- Anziani ultrasessantacinquenni con invalidità al 100%;
- Persone con handicap di particolare gravità di cui all’art.3, comma 3 L. n. 104/92;
- Persone con ridotta autonomia per disturbi del comportamento, per marginalità sociale e per handicap psichico lieve, su indicazione del competente Servizio dell’ASL;
- Anziani ultrasessantacinquenni parzialmente autosufficienti, in condizioni di disagio psichico, fisico o materiale con necessità di tutela sociale, privi di rete familiare.
Destinatari dei servizi di cure domiciliari integrate sono anche i cittadini che abbiano una situazione di bisogno complesso, in relazione a quanto emerso in fase di valutazione e predisposizione del progetto personalizzato da parte dell’Equipé Multidisciplinare Integrata, beneficiari del Reddito di Cittadinanza.
I servizi di cure domiciliari integrate nonché di assistenza socio-assitenziale prevedono una compartecipazione al costo del servizio, da parte degli utenti, secondo le tariffe stabilite dal predetto Regolamento, in complementarietà con quanto approvato dalla Regione Puglia con il sistema dei “Buoni Servizio”, salvo diversa determinazione.
La quota di compartecipazione al costo del servizio verrà calcolata sulla base dell’ISEE socio -sanitario per le prestazioni domiciliari integrate e sulla base dell’ISEE ordinario per le prestazioni domiciliari di assistenza domiciliare socio – assistenziale.
L’attivazione delle prestazioni di assistenza domiciliare socio-assistenziale integrata all’assistenza sociosanitaria (ADI) si realizzano attraverso procedure condivise tra ASL/Distretto sociosanitario e Ambito Territoriale, in un percorso unitario di presa in carico, valutazione multidimensionale del bisogno e definizione di un Piano Individualizzato di Assistenza (PAI), secondo le Linee guida per le Cure domiciliari integrate, adottate con deliberazione di Giunta Regionale n. 630 del 30.3.2015, per la definizione dei criteri di eleggibilità, degli standard di qualità dell’erogazione dei servizi, degli indicatori di verifica delle cure domiciliari.
L’ammissione al Servizio SAD è disposta, previa valutazione istruttoria, dal Servizio Sociale Professionale cui compete la predisposizione del Progetto Individuale Personalizzato (PAI) con la tipologia delle prestazioni da erogare, il monte ore e il periodo di fruizione del Servizio che non dovrà superare l’arco temporale di mesi 6, eventualmente prorogabili previa rivalutazione della condizione di bisogno, fermo restando il possesso dei requisiti sopra descritti.
Gli interventi domiciliari saranno articolati, di norma, su sei giorni a settimana, dal lunedì al sabato.
Servizi Domiciliari-Buoni Anziani e Disabili
Il “Buono servizio” per disabili e anziani non autosufficienti, si configura come beneficio economico per il contrasto alla povertà rivolto ai destinatari finali (persone con disabilità/anziani non autosufficienti e rispettivi nuclei familiari di appartenenza) vincolato al sostegno al pagamento di servizi a domanda individuale. Ogni annualità operativa prende avvio il primo ottobre dell’anno in corso e termina il 30 settembre dell’anno successivo.
Possono presentare domanda di accesso alla misura “buoni servizio”, fruibili esclusivamente c/o Le Unità di Offerta iscritte nel Catalogo Telematico i nuclei familiari anche monopersonali, in cui siano presenti persone con disabilità e/o anziani over 65 non autosufficienti residenti in Puglia alla data di presentazione della domanda. I requisiti richiesti sono:
possesso di un PAI in corso di validità, per l’accesso a prestazioni socio-sanitarie ex art. 88, ovvero, nel caso di accesso a prestazioni socio-assistenziali ex art. 87, possesso di una Scheda di Valutazione Sociale del caso in corso di validità;
ISEE ORDINARIO del nucleo familiare in corso di validità non superiore a € 40.000,00;
in aggiunta, nel solo caso di disabili adulti e anziani non autosufficienti, anche ISEE RISTRETTO in corso di validità non superiore a € 20.000,00.
Le Unità di offerta iscritte al Catalogo telematico sono consultabili al seguente link:
app.sistema.puglia.it/ords/f?p=10000:110:103701128161179::NO:::
Progetti di Vita Indipendente
Il finanziamento dei Progetti di Vita indipendente in favore di persone con disabilità motoria in età compresa tra 16 e 64 anni, mira a costruire un progetto globale di vita autonoma, attraverso misure di assistenza personalizzata e tecnologie necessarie per sviluppare una reale autonomia.
La misura è interamente gestita su piattaforma telematica Sistema puglia con accesso tramite SPID di livello 2 tramite il
link www.sistema.puglia.it/portal/page/portal/SolidarietaSociale/PROVI2020, si configura come procedura di
tipo “chiuso” con finestre temporali quadrimestrali:
– prima finestra quadrimestrale: valida dal 1° gennaio al 30 aprile con invio istanza a partire dalle ore 12,00 del
10 Marzo fino alle ore 12,00 del 30 Marzo (se non festivo e prefestivo)
– seconda finestra quadrimestrale: valida dal 1° maggio al 31 agosto con invio istanze a partire dalle ore 12,00
del 10 Giugno fino alle ore 12,00 del 30 Giugno (se non festivo e prefestivo)
– terza finestra quadrimestrale: valida dal 1° settembre al 31 dicembre con invio istanze a partire dalle ore 12,00
del 10 Ottobre fino alle ore 12,00 del 30 Ottobre (se non festivo e prefestivo)
Si articola nelle seguenti 2 Linee di intervento:
– Linea A Finanziamento dei progetti in favore delle persone con disabilità grave (L.N. 104/1992 art. 3 comma 3), non derivante da patologie strettamente connesse all’invecchiamento ,tali da non compromettere
totalmente la capacità di autodeterminazione.
– Linea B Finanziamento dei progetti individuali per le persone con disabilità grave (L.N. 104/1992 art.3 comma 3) privi del supporto familiare che abbiano i requisiti previsti D.M. 23/11/2016 L.N. 112/2016 destinatari degli
interventi ammissibili a valere sulle risorse del Fondo nazionale per il “Dopo di Noi”.
Possono proporre istanza di finanziamento le persone con disabilità grave, anche senza supporto familiare, che, a prescindere dal livello di autosufficienza, presentino accertate potenzialità di autonomia e abbiano manifestato, anche in maniera supportata, la volontà di realizzare un personale progetto di vita indipendente finalizzato a specifici percorsi di studio, di formazione, di inserimento e socio-lavorativi, di attività sociale all’interno di organizzazioni no profit e in favore di iniziative solidali, di inclusione sociale attiva e/o orientato al percorso dell’ abitare in autonomia e di emancipazione dal nucleo familiare di origine.
Linea A : persone con disabilità in situazione di gravità, come individuate ai sensi del comma 3 dell’articolo 3 della legge 104/1992, che rispettino, inoltre, tutti i seguenti requisiti minimi:
a) di età pari o superiore ai sedici anni e non oltre i 66 anni compiuti, fatti salvi coloro che risultino già beneficiari di un progetto di vita indipendente alla data di pubblicazione del presente avviso pubblico per i quali rilevi la continuazione del percorso di vita indipendente;
b) in possesso di certificazione di handicap ai sensi dell’art. 3 comma 3 della legge n. 104/92; ;
c) residenti nella Regione Puglia, da almeno un anno, alla data di pubblicazione del presente avviso pubblico;
d) in permanente grave limitazione dell’autonomia personale, non derivante da patologie strettamente connesse ai processi di invecchiamento;
e) con livelli di intensità del bisogno assistenziale limitativo dell’autonomia personale, non superabile attraverso la sola fornitura di tecnologie per la domotica sociale, per la connettività sociale, nonché di protesi e altri sussidi esterni;
f) in grado di esprimere la propria capacità di autodeterminazione, anche se in maniera supportata e la volontà di gestire in modo autonomo la propria esistenza e le proprie scelte;
g) vivano presso il prorpio domicilio e nel proprio contesto familiare;
h) assenza di attivazione in loro favore di percorsi assistenziali individualizzati (PAI) sostenuti con Assegni di cura;
i) non abbiano mai beneficiato della misura Pro.v.i ovvero siano titolari di progetto di vita indipendente (Pro.v.i 2016-2018 di cui all’AD 671/2016), con data di scadenza della seconda annualità del progetto in data precedente o rientrante nell’arco temporale di apertura delle finestre quadrimestrali di cui all’art. 6 o abbiano presentato rinuncia alla istanza in corso di istruttoria a valere sulla proceduta di cui all’Avviso approvato con AD 671/2016.
Linea B: Persone con disabilità in situazione di gravità, come individuate ai sensi del comma 3 dell’articolo 3 della legge 104/1992, che rispettino, inoltre, tutti i seguenti requisiti minimi:
a) età compresa tra 18 e 64 anni (è possibile sostenere la continuità degli interventi, anche in deroga all’età, tenendo sempre in considerazione che i beneficiari, di norma, sono persone con disabilità grave non dovuta al naturale invecchiamento o a patologie connesse all’età);
b) possesso di certificazione di handicap ai sensi dell’art. 3 comma 3 della legge n. 104/92; ;
c) residenti nella Regione Puglia, da almeno un anno, alla data di pubblicazione del presente avviso pubblico ;
d) prive del sostegno familiare in quanto mancanti di entrambi i genitori ovvero perché gli stessi risultano avere una età superiore ai 65 anni o siano in situazione di disabilità e pertanto non sono in grado di fornire l’adeguato sostegno genitoriale, nonché in vista del venir meno del sostegno familiare, ai sensi dell’art.1 e del comma 3, lettera b dell’art. 4 del D.M. 23/11/2016;
e) assenza di attivazione in loro favore di percorsi assistenziali individualizzati (PAI) sostenuti con Assegni di cura;
f) non abbiano mai beneficiato della misura Pro.v.i Dopo di Noi ovvero siano titolari di progetto (Pro.v.i Dopo di noi AD 476/2018), con data di scadenza del progetto in data precendente o rientrante nell’arco temporale di apertura delle finestre quadrimestrali di cui all’art 6 o abbiano presentato rinuncia alla istanza in corso di istruttoria a valere sulla proceduta di cui all’Avviso approvato con AD 476/2018.
Per ciascuna finestra quadrimestrale di cui all’art.7 del’Avviso pubblico AD n. 37/2020, fermi restando i requisiti di cui
all’art. 2 , tutti i soggetti richiedenti per la Linea A e B possono presentare istanza di accesso al contributo alla
Regione – Sezione Inclusione sociale attiva e Innovazione delle reti sociali esclusivamente on-line accedendo al
seguente indirizzo: bandi.pugliasociale.regione.puglia.it
– Procedure Telematiche – “Pro.V.I/Dopo di noi”
compilando il relativo formulario che attesti il possesso dei requisiti soggettivi di ammissibilità
Servizi a Ciclo Diurno per Anziani, Disabili e Persone Non Autosufficienti
Il “Buono servizio” per disabili e anziani non autosufficienti, si configura come beneficio economico per il contrasto alla povertà rivolto ai destinatari finali (persone con disabilità/anziani non autosufficienti e rispettivi nuclei familiari di appartenenza) vincolato al sostegno al pagamento di servizi a domanda individuale. Ogni annualità operativa prende avvio il primo ottobre dell’anno in corso e termina il 30 settembre dell’anno successivo.
Possono presentare domanda di accesso alla misura “buoni servizio”, fruibili esclusivamente c/o Le Unità di Offerta iscritte nel Catalogo Telematico i nuclei familiari anche monopersonali, in cui siano presenti persone con disabilità e/o anziani over 65 non autosufficienti residenti in Puglia alla data di presentazione della domanda. I requisiti richiesti sono:
possesso di un PAI/scheda di valutazione sociale del caso in corso di validità, per l’accesso a prestazioni socio-assistenziali ex art. 60 e artt. 60 ter, 105;
ISEE ORDINARIO del nucleo familiare in corso di validità non superiore a € 40.000,00;
in aggiunta, nel solo caso di disabili adulti e anziani non autosufficienti, anche ISEE RISTRETTO in corso di validità non superiore a € 20.000,00.
Le Unità di offerta iscritte al Catalogo telematico sono consultabili al seguente link:
app.sistema.puglia.it/ords/f?p=10000:110:103701128161179::NO:::
Servizi per l'Integrazione Scolastica degli Alunni con disabilità
Il servizio rivolto ad alunni con disabilità, fornisce prestazioni, svolte da operatori qualificati, nel contesto delle attività scolastiche. Le suddette prestazioni, specificamente definite nel Piano Educativo Individualizzato di ciascun allievo, consistono in attività di supporto alle risorse personali degli studenti fruitori del servizio.
Il Servizio è appaltato alla Cooperativa sociale Ge.N.S.S. di Monteroni e garantito nelle Scuole dell’Infanzia, Primarie e Secondarie di Primo grado dei Comuni dell’Ambito, con l’impiego di Educatori ed Operatori Socio Sanitari.
Il Servizio, nello specifico, prevede prestazioni a carattere socio-assistenziale ed a carattere educativo a favore degli alunni diversamente abili:
- supporto all’alunno per favorire la realizzazione del progetto formativo mediante l’integrazione dell’azione dell’educatore con l’insegnante di sostegno e l’insegnante curriculare;
- collaborazione con il personale docente nei programmi di recupero funzionale e di socializzazione nonché per garantire l’effettiva e attiva partecipazione dell’alunno disabile a tutte le attività scolastiche, formative e ricreative previste dal Piano dell’Offerta Formativa e dal Piano Educativo Individualizzato (PEI);
- assistenza nello svolgimento di attività extra scolastiche, programmate dal collegio docenti: ludiche, di laboratorio, di conoscenza dell’ambiente circostante la scuola (ad es. gite di istruzione, attività varie, ecc.);
- attenzione ed ascolto di eventuali “comportamenti problema” (disagio agito attraverso l’aggressività) costituenti motivi di rischio per l’incolumità del soggetto disabile o di terzi;
- affiancamento in classe per agevolare l’inserimento nel gruppo e dello scambio delle relazioni sociali ed affettive;
- attività, a supporto del personale scolastico, quali accompagnamento per l’uso dei servizi igienici, assistenza materiale e cura dell’igiene personale;
- ausilio nell’attività ricreativa e pratico motoria;
- vigilanza dell’alunno nella quotidianità scolastica.
Le modalità d’intervento devono essere flessibili e personalizzate, in relazione alle differenti manifestazioni dei bisogni individuali e sono definite in seno all’Equipe Multidisciplianare, composta da operatori del Servizio di Integrazione Scolastica dell’ASL e da un assistente sociale dell’Ambito.
Minori portatori di handicap, in possesso della certificazione ai sensi dell’art. 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, con precedenza a diagnosi in situazione di gravità (art. 3 comma 3 L.104/92), sulla base della Diagnosi Funzionale, del Profilo Dinamico Funzionale e del Piano Educativo Individualizzato, redatti come previsto dal D.P.R. 24/2/1994, ovvero del Profilo di Funzionamento, a partire dal 1.1.2019, di cui al Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 66. in relazione ai loro bisogni e da attuarsi in collaborazione con gli organismi scolastici interessati ed i competenti servizi dell’ASL
La Cooperativa sociale Ge.N.S.S, attiva gli interventi in favore degli alunni che necessitano di assistenza specialistica, il cui elenco nominativo viene reso disponibile dal competente Servizio dell’Asl; la stessa provvederà ad organizzare e ad erogare le prestazioni sulla base e nell’ambito del Piano educativo individualizzato.
Dipendenze
L’Area Dipendenze attiva, in collaborazione con il Distretto Sanitario, una molteplicità di interventi diretti alle dipendenze da sostanze stupefacenti ed alle dipendenze altre (es. gioco, alcool etc.) che intaccano la personalità di soggetti fragili.
Gli interventi riguardano l’inclusione e la re-inclusione sociale e lavorativa e incoraggiano le competenze e le abilità sociali e lavorative anche attraverso la costruzione dei rapporti di relazione sociale.
Salute mentale
L’area Salute Mentale promuove, in collaborazione con il Distretto Sanitario, attività di inclusione sociale e lavorativa della popolazione fragile e delle loro famiglie al fine di migliorare il benessere e le funzionalità delle persone, evidenziandone i punti di forza e le risorse, stimolando i fattori di protezione esterni e favorendo l’emancipazione e il superamento dello stigma e dei pregiudizi promuovendone l’inclusione sociale.
Rete di Servizi e Strutture per il Disagio Psichico
La gestione di tali servizi ed interventi, finalizzati a favorire il reinserimento sociale e lavorativo di persone con disabilità psichica, viene realizzata mediante il trasferimento delle risorse finanziarie programmate dall’Ambito Territoriale al Dipartimento di Salute Mentale, in quanto servizio specialistico dell’ASL che ha in carico gli utenti ed ha quindi specifica competenza per la predisposizione di progetti personalizzati tesi a favorire un percorso di crescita personale (socio-relazionale e lavorativa).
In particolare sono realizzati percorsi riabilitativi di soggetti con disagio psichico residenti nei Comuni dell’Ambito Territoriale di Campi Salentina ed il Progetto “Coltiva te stesso”, che prevede attività di ortocoltura da realizzarsi negli spazi dell’ex plesso ospedaliero di Campi Salentina.
Soggetti con disagio psichico residenti nei Comuni dell’Ambito Territoriale di Campi Salentina in carico presso il Centro di Salute Mentale
Centro di Salute Mentale
Abuso e maltrattamento
L’Area Abuso e Maltrattamento si occupa di prevenire ogni forma di abuso e maltrattamento (violenza fisica, psicologica, economica, sessuale, stalking), promuovendo sul territorio una cultura contro la violenza “di genere” e la violenza sui e tra minori.
Obiettivi dell’Area Abuso e Maltrattamento riguardano in particolare:
• l’attivazione di strutture e servizi per la prevenzione e il contrasto della violenza su donne e minori, nonché dello sfruttamento e della tratta di esseri umani.
• l’attivazione di percorsi di autonomia e di indipendenza economica delle donne vittime di violenza attraverso l’inserimento lavorativo e il diritto alla casa e alla salute.
Tale Area si connota per una pluralità di funzioni che richiedono un intervento interistituzionale e multidisciplinare fondato sull’intervento integrato tra i differenti attori presenti sul territorio.
Maltrattamento e Violenza – CAV
Si occupa di:
- assicurare ascolto, accoglienza, assistenza, aiuto e sostegno, tutela e protezione alle donne vittime di violenza, sole o con minori, subita o minacciata, in qualunque forma;
- fornire consulenza legale, psicologica e sociale alle donne vittime di violenza, orientandole nella scelta dei servizi sociosanitari e assistenziali territoriali, indirizzandone e favorendone il percorso di reinserimento sociale e lavorativo;
- attività di sensibilizzazione sul fenomeno, prevenzione, informazione e formazione in favore della comunità territoriale, rispetto alla promozione della cultura della non- violenza.
A seguito della valutazione del caso da parte del Servizio Sociale di riferimento o anche per il tramite dei centri antiviolenza si potrà valutare il possibile ingresso in Struttura Protetta. Lo stesso potrà essere valutato anche nei casi di urgenza ed emergenza in cui risulti fondamentale intervenire allontanando dal luogo di residenza la vittima.
Il Centro AntiViolenza è un servizio rivolto alle vittime di ogni forma di abuso, violenza, maltrattamento o stalking, residenti negli otto Comuni afferenti l’Ambito Territoriale di Campi Salentina (Campi Salentina, Carmiano, Guagnano, Novoli, Salice Salentino, Squinzano, Trepuzzi, Veglie), che si trovano in una situazione di “rischio”, individuate e inviate dai Servizi Sociali Territoriali, o per accesso diretto.
Attraverso:
– il Segretariato Sociale CAV specializzato con sportello ascolto protetto e numero telefonico dedicato attivo 24h su 24, anche collegandosi al 1522 (primo ascolto, informazioni, analisi del bisogno, orientamento e acceso al processo di aiuto)
– Servizio Sociale CAV (presa in carico e avvio percorso di aiuto, raccordo con i servizi territoriali, gli organi giudiziari e gli altri attori coinvolti, orientamento formativo della donna finalizzato all’acquisizione di competenze professionali e all’avviamento al lavoro). Il percorso personalizzato di protezione e sostegno è costruito insieme alla donna e formulato nel rispetto delle sue decisioni e dei suoi tempi.
Maltrattamento e Violenza – Equipe
L’Equipe integrata multidisciplinare “Abuso e Maltrattamento”, quale punto di riferimento della rete dei servizi territoriali, ha lo scopo di promuovere l’informazione, la prevenzione, consulenza e supporto agli operatori del territorio, sulle problematiche inerenti i temi della violenza.
Le attività dell’Equipe riguardano l’accoglienza delle segnalazioni provenienti dal territorio, la valutazione del caso, con il coinvolgimento di altre professionalità se ritenuto necessario, la presa in carico, la denuncia alle Autorità competenti, l’elaborazione di un Progetto di intrevento.
L’equipe integrata si rivolge alla rete dei servizi che a vario titolo si occupa del tema del maltrattamento ed abuso all’infanzia, nonché della violenza sulle donne. Essa svolgere funzioni di informazione sul fenomeno e offrirà consulenza e supporto agli operatori del territorio sulle problematiche inerenti i temi della violenza. Si occupa, inoltre, di accogliere le segnalazioni provenienti dal territorio.
Gli operatori dei diversi servizi (sociali, sanitari e della giustizia)potranno contattare l’equipe per l’attivazione del percorso personalizzato
Contrasto alla povertà
L’Area Contrasto alla Povertà prevede interventi finalizzati a ridurre la povertà intesa come precarietà economica, deprivazione culturale e carenza di legami familiari e sociali.
L’obiettivo è costruire percorsi di integrazione e reinserimento socio-lavorativo di soggetti svantaggiati e potenziare i servizi e le strutture integrate per l’accoglienza nelle situazioni connesse alle emergenze sociali e abitative.
Rete di Servizi e Strutture per il PIS
Il Pronto Intervento Sociale prevede:
-l’erogazione di interventi economici finalizzati a sostenere le persone in condizioni di precarietà socio-economica nel fronteggiare situazioni di emergenza;
-l’attivazione di tirocini formativi per favorire l’integrazione e il reinserimento socio-lavorativo
Reddito di Cittadinanza
Il Decreto Legge 28 gennaio 2019 n. 4, convertito con modificazioni dalla Legge del 28 marzo 2019 n. 26, ha introdotto nell’ordinamento il Reddito di Cittadinanza, quale misura nazionale di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale, che si sostanzia in un sostegno economico ad integrazione dei redditi familiari, associato ad un percorso di reinserimento lavorativo e sociale, attraverso la presa in carico dei nuclei beneficiari, che sono chiamati a sottoscrivere un Patto per il lavoro o un Patto per l’inclusione sociale, da parte del Servizio Sociale Professionale dei Comuni dell’Ambito Territoriale.
Il Reddito di cittadinanza è un aiuto economico che può essere richiesto da una famiglia che si trova in un momento di difficoltà. Questa Misura serve ad aiutare il nucleo nella formazione e nel trovare lavoro permettendo l’integrazione del reddito della tua famiglia.
Il Reddito di cittadinanza ha inoltre l’obiettivo di migliorare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, aumentare l’occupazione e contrastare la povertà e le disuguaglianze.
Nell’ambito dei Patti per il lavoro e/o per l’inclusione sociale, i beneficiari Rdc sono tenuti a svolgere Progetti Utili alla collettività (PUC) nel comune di residenza per almeno 8 ore settimanali, aumentabili fino a 16.
Sono tenuti ad offrire la propria disponibilità allo svolgimento delle attività nell’ambito dei Progetti utili alla collettività i beneficiari del Reddito di Cittadinanza che abbiano sottoscritto un Patto per il Lavoro o un Patto per l’Inclusione Sociale. La partecipazione ai progetti è facoltativa per le persone non tenute agli obblighi connessi al Reddito di Cittadinanza, le quali possono aderire volontariamente nell’ambito dei percorsi concordati con i servizi sociali dei Comuni/Ambiti Territoriali.
Il reddito di cittadinanza è uno strumento di sostegno economico rivolto alle famiglie con un reddito inferiore alla soglia di povertà, alle quali verrà data una somma ad integrazione del reddito percepito.
Requisiti per accedere al reddito di cittadinanza:
– essere in possesso della cittadinanza italiana, oppure cittadini di uno Stato membro Ue. È riconosciuto anche agli stranieri in possesso di regolare permesso di soggiorno;
– essere residenti in Italia, in via continuativa, da almeno 10 anni;
– avere un Isee inferiore a 9.360€;
– avere un patrimonio immobiliare (nel quale non è compresa la casa d’abitazione) inferiore a 30.000€;
– avere un patrimonio mobiliare inferiore a 6.000€. Questo limite è innalzato di 2.000€ per ogni componente familiare successivo al primo (fino ad un massimo di 10.000€). Vi è poi un incremento di 1.000€ per ogni figlio successivo al primo, e di 5.000€ in caso di presenza di una persona con disabilità nel nucleo familiare;
– avere un reddito familiare non superiore a 6.000€. Questa soglia è aumentata a 9.360€ qualora il nucleo familiare sia in affitto.
– essere residenti in Italia, in via continuativa, da almeno 10 anni;
– avere un Isee inferiore a 9.360€;
– avere un patrimonio immobiliare (nel quale non è compresa la casa d’abitazione) inferiore a 30.000€;
– avere un patrimonio mobiliare inferiore a 6.000€. Questo limite è innalzato di 2.000€ per ogni componente familiare successivo al primo (fino ad un massimo di 10.000€). Vi è poi un incremento di 1.000€ per ogni figlio successivo al primo, e di 5.000€ in caso di presenza di una persona con disabilità nel nucleo familiare;
– avere un reddito familiare non superiore a 6.000€. Questa soglia è aumentata a 9.360€ qualora il nucleo familiare sia in affitto.
La domanda per il Reddito di cittadinanza può essere presentata telematicamente attraverso il sito www.redditodicittadinanza.gov.it/login/login-richieste , presso i Centri di Assistenza Fiscale (CAF) o, dopo il quinto giorno di ciascun mese, presso gli uffici postali (gestori del servizio integrato di cui all’articolo 81, comma 35, lettera b), del decreto-legge 25 giugno 2008 n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133).
Reddito di Dignità
Con legge regionale n. 3 del 14 marzo 2016, “Reddito di dignità regionale e politiche per l’inclusione sociale attiva”, la Regione Puglia ha inteso promuovere una strategia organica di contrasto al disagio socioeconomico, alle povertà e all’emarginazione sociale, attraverso l’attivazione di interventi integrati per l’inclusione sociale attiva, nel rispetto dell’articolo 34 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, degli articoli 1, 2, 3, 4, 38, della Costituzione italiana.
Tale strategia viene attuata attraverso un sistema integrato di interventi e servizi negli ambiti sociosanitario, delle politiche attive del lavoro, della formazione e del diritto allo studio ed alla casa, in attuazione dell’articolo 22 della legge 8 novembre 2000, n. 328 ”Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” e dell’articolo 33 della legge regionale 10 luglio 2006, n. 19 ”Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benessere delle donne e degli uomini in Puglia”.
La strategia delineata prevede su tutto il territorio regionale l’organizzazione ed il coordinamento di un sistema integrato di interventi ed azioni di prossimità, al fine di riattivare il capitale sociale ed economico, a partire dalle persone che risulteranno beneficiarie degli interventi di inclusione sociale citati. In tal senso viene promosso, altresì, il coinvolgimento degli attori socioeconomici espressi dai territori, nei percorsi di sussidiarietà orizzontale fondati sulla partecipazione attiva di cittadini e di associazioni, sulla responsabilità sociale e civile delle imprese, sulle collaborazioni tra soggetti pubblici e soggetti privati, con particolare attenzione al settore del privato-sociale.
Detta strategia assume, per il tessuto economico e sociale della Regione Puglia, un valore ancora più importante e primario, considerata l’emergenza connessa alla diffusione del Covid – 19 che ha rappresentato un elemento ulteriore di disagio per quella fetta di popolazione già considerata “fragile” e a rischio di emarginazione sociale.
Si consideri inoltre la straordinaria necessità ed urgenza di stabilire, con ancora più immediatezza ed efficacia, misure in materia di contrasto alla povertà e di sostegno alle fasce più fragili e vulnerabili, con particolare attenzione sia verso quelle famiglie che già si trovavano in condizioni di povertà e fragilità socio-economica e la cui situazione è anche peggiorata in relazione a tale periodo, sia per quelle “nuove povertà” che purtroppo si sono sviluppate in questo periodo emergenziale.
In questa prospettiva trova attuazione la previsione dell’allargamento della platea potenziale di beneficiari finali della misura in oggetto rispetto alle edizioni precedenti; un allargamento teso proprio a “mettere in protezione” quei nuclei familiari che, già a forte rischio di povertà ed esclusione, si siano trovati in condizioni di particolare vulnerabilità proprio a seguito della crisi socio-economica determinatasi a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al diffondersi dell’epidemia da COVID-19. L’avvio di nuovi percorsi di presa in carico multidimensionale e di inclusione sociale attiva a favore di tali categorie rappresenta, dunque, uno degli elementi principali della rinnovata strategia regionale che nel ReD 3.0 – Edizione 2 ha uno dei suoi interventi cardine.
Il Reddito di Dignità si configura, da sempre, come Misura complementare e parallela rispetto alle misure nazionali di sostegno al reddito ed inclusione sociale sperimentate negli ultimi anni a livello nazionale (SIA, REI, RdC). La misura regionale in questione, infatti, mira ad ampliare la platea dei potenziali beneficiari del “Reddito di Cittadinanza” (come introdotto con Decreto-Legge n. 4 del 28 gennaio 2019, convertito in data 28 marzo 2019 con Legge n. 26) cercando di mettere in protezione con percorsi di attivazione ed inclusione globale persone e famiglie non raggiunte dalla misura nazionale citata o comunque tutelati solo in parte.
La Misura persegue le seguenti finalità:
1. favorire la costruzione e il potenziamento di una rete territoriale di interventi e servizi per la protezione, l’inclusione e l’attivazione delle persone e dei rispettivi nuclei familiari, promuovendo l’inserimento al lavoro, l’inclusione sociale e l’autonomia delle persone in condizioni di fragilità economica e vulnerabilità sociale, anche con riferimento alle nuove fasce di popolazione venutasi a trovare in condizioni di particolare vulnerabilità a seguito della crisi socio-economica derivante dall’emergenza sanitaria determinatasi a seguito del diffondersi dell’epidemia da COVID-19;
2. promuovere l’attivazione di misure di sostegno economico, quale strumento privilegiato per una presa in carico complessiva dei singoli e delle famiglie fragili, all’interno della rete integrata di politiche per la protezione, l’inclusione e l’attivazione di cui al precedente punto;
3. sostenere la sperimentazione di percorsi di innovazione sociale, di rigenerazione urbana e di cittadinanza attiva, a supporto di comunità accoglienti e capaci di interagire con l’economia sociale per promuovere opportunità di inclusione.
La Regione Puglia, con A.D. n. 548 del 19 giugno 2020, ha approvato il nuovo Avviso pubblico per l’accesso al Reddito di Dignità pugliese 3.0 II° Ed., che stabilisce le modalità e i requisiti della misura.
Il Reddito di Dignità 3.0 – II° edizione è una misura di sostegno al reddito che, a fronte di un contributo economico di € 500 al mese per un anno, consente al cittadino beneficiario, previa sottoscrizione di un patto con il proprio Ambito Territoriale, di aderire ad un percorso personalizzato di inclusione sociale, in base al suo profilo psico-sociale, familiare, comunitario e professionale.
Al beneficiario e’ richiesto di partecipare ad un tirocinio di inclusione presso aziende o enti pubblici del territorio, oppure di aderire ad attività di cittadinanza attiva anche connesse all’emergenza sanitaria attuale (come ad esempio servizi di prossimità in collaborazione con i centri operativi comunali o la protezione civile, oppure azioni di pulizia spiagge, decoro urbano, manutenzione, ecc.) oppure di beneficiare di formazione anche in modalità asincrona (formazione a distanza).
L’avviso si rivolge ai cittadini in possesso dei seguenti requisiti generali e specifici.
Le istanze di accesso alla misura possono essere presentate direttamente dai cittadini (macro-categoria “A”) o inserite per il tramite degli Ambiti Territoriali Sociali per alcune categorie di persone (macro-categoria “B”) ai sensi dell’art. 3 del Regolamento regionale n. 2/2018.
Requisiti generali
Alla data di presentazione della istanza:
– avere compiuto almeno 18 anni di età e non avere compiuto il 67esimo anno di età;
– essere residenti in un comune pugliese;
– essere cittadino italiano ovvero comunitario ovvero familiare di cittadino italiano o comunitario non avente la cittadinanza di uno Stato membro che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente ovvero in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo ovvero apolide in possesso di analogo permesso ovvero titolare di protezione internazionale (asilo politico – protezione sussidiaria) ovvero straniero in possesso di regolare permesso di soggiorno;
– essere disponibili a sottoscrivere un Patto di inclusione sociale attiva e a impegnarsi con apposita dichiarazione a svolgere tutte le attività e le prestazioni inserite nel percorso di inclusione per il numero di ore necessarie;
Alla data di presentazione della istanza e per tutto il periodo di vigenza del Patto di Inclusione sociale attiva assenza, tra i componenti del nucleo, di percettori del Reddito di Dignità (L.R. 3/2016) e del Reddito di Cittadinanza (L. n. 26/2019) e di altre forme di sostegno economico di integrazione al reddito erogate, con carattere di continuità, da parte dei servizi sociali territoriali (art. 102 del Reg. R. n. 4/2007 e ss.mm.ii.)
Requisiti specifici per macro-categorie
A – ISTANZE PRESENTATE DIRETTAMENTE DAI CITTADINI
Per presentare la istanza di accesso alla misura, il cittadino richiedente deve detenere i seguenti requisiti specifici in aggiunta ai sopra citati requisiti generali
– essere residente da almeno 12 mesi in un Comune pugliese oppure essere stato iscritto negli ultimi 12 mesi all’Anagrafe Italiani Residenti all’Estero (AIRE);
– essere in possesso di un’attestazione ISEE (ordinario o corrente) in corso di validità con valore ISEE non superiore ad € 9.360,00;
– il valore della componente patrimoniale immobiliare dell’ISEE, al netto delle detrazioni, non deve superare € 30.000,00;
– il valore della componente patrimoniale mobiliare dell’ISEE, al netto delle detrazioni, non deve superare € 15.000,00.
(*) Per i Nuclei familiari con 5 o più componenti ovvero con almeno 3 componenti minori la soglia massima ISEE si eleva ad € 20.000,00 e la soglia massima del patrimonio mobiliare si eleva ad € 20.000,00.
B – ISTANZE PRESENTATE PER IL TRAMITE DEGLI AMBITI TERRITORIALI
L’inserimento dell’istanza per il tramite dell’Ambito territoriale è ammessa in presenza dei seguenti requisiti specifici per ogni singola fattispecie:
a) “Donne vittima di violenza”:
▪ Essere donna vittima di violenza secondo le definizioni della normativa vigente in materia, cui si rinvia;
▪ Essere già presa in carico dai Servizi competenti dell’Ambito territoriale;
b) “Persone separate senza stabile dimora”:
▪ Essere residenti da almeno 12 mesi in un Comune pugliese;
▪ Essere coniuge (anche a seguito di unione civile) legalmente separato oppure essere stato convivente more uxorio come riconosciuto da apposito provvedimento di volontaria giurisdizione sui figli adottato dall’Autorità giudiziaria preposta (in tale caso, ai fini della verifica del possesso di tale requisito da parte del Rup di Ambito territoriale, non potrà essere sufficiente acquisire preventivamente agli atti autocertificazione del cittadino);
▪ Essere in condizione di non occupazione del cittadino destinatario e di tutti gli altri componenti familiari inseriti nel nucleo familiare eventualmente derivante dalla separazione;
▪ Non avere stabile dimora;
▪ Essere già presi in carico dai Servizi competenti dell’Ambito territoriale;
c) “Persone senza dimora”:
▪ Essere persone senza dimora;
▪ Essere già presi in carico dai Servizi competenti dell’Ambito territoriale;
▪ Essere in condizione di indigenza, come attestato dai Servizi competenti dell’Ambito territoriale.
d) “Nuclei familiari con almeno un componente con disabilità”:
▪ Essere residenti da almeno 12 mesi in un Comune pugliese;
▪ Appartenere ad un nucleo attestato nell’ISEE composto esclusivamente da componenti con disabilità riconosciuta ai sensi dell’art. 3 comma 3 della L. 104/92, oppure nucleo attestato nell’ISEE composto da almeno un componente con disabilità riconosciuta ai sensi dell’art. 3 comma 3 della L. 104/92 e tutti gli altri componenti di età superiore ai 65 anni (alla data dell’inserimento);
▪ Essere in possesso di capacità di autodeterminazione acclarata dall’Unità di Valutazione Multidimensionale competente sul caso;
▪ Essere in possesso di un’attestazione ISEE ristretto in corso di validità con valore ISEE non superiore ad € 15.000,00.
Nelle fattispecie a), b) e c) non si considera la DSU ISEE del nucleo familiare di provenienza.
La piattaforma telematica Sistema Puglia (http://www.sistema.puglia.it/SistemaPuglia/red2020 nella pagina Red 2020) è attiva per la presentazione delle domande dal 29 giugno u.s., registrandosi, autonomamente ovvero recandosi presso i Caf/Patronati di propria conoscenza, regolarmente accreditati su Sistema Puglia.
Per i cittadini in condizioni di particolare fragilità quali donne vittime di violenza, persone separate senza stabile dimora, persone senza dimora, disabili gravi privi di sostegno familiare, le domande sono inserite in piattaforma dall’Ambito Territoriale, previa segnalazione e relazione a cura dei Servizi Sociali Professionali dei singoli Comuni.
Al 20/07/2020 risultano presenti in piattaforma n. 75 domande ReD 3.0 II° ed. in istruttoria.
Immigrati
L’Area Immigrati si occupa della programmazione e del coordinamento di interventi volti all’inclusione dei cittadini stranieri immigrati.
Gli interventi a favore dell’inclusione di cittadini comunitari ed extracomunitari sono tesi, innanzitutto, ai processi di integrazione al fine di consentire una piena cittadinanza sociale.
Sportello per l'Integrazione Sociosanitaria e culturale degli Immigrati
Si occupa di promuovere l’integrazione dei cittadini stranieri e la piena fruizione dei servizi socio-sanitari e culturali presenti sul territorio, favorendone l’accoglienza, prevenendo e contrastando i fenomeni di esclusione sociale e quindi di emarginazione e devianza.
Svolge attività di informazione sui diritti e doveri dei migranti; specifica attività di monitoraggio quanti/qualitativo delle presenze di migranti nei comuni dell’ Ambito, nonché nelle Strutture deputate ad accogliere migranti; formazione e affiancamento degli operatori sociali e sanitari per la promozione della cultura della integrazione organizzativa e professionale a favore degli immigrati anche attraverso la realizzazione di appositi corsi di formazione per il personale degli uffici pubblici che registrano maggiore affluenza di persone immigrate.
Attraverso l’attività dello sportello si supporta il Servizio Sociale Professionale nella predisposizione di progetti personalizzati a favore di cittadini stranieri in situazioni di particolare fragilità, quali profughi, rifugiati, richiedenti asilo, vittime di tratta; si predispongono specifici interventi finalizzati al contrasto del lavoro sommerso.
Lo Sportello opera per l’orientamento e accompagnamento dei cittadini stranieri immigrati e loro nuclei nell’accesso alla rete dei servizi sociali, sanitari, dell’istruzione, del lavoro, del tempo libero anche mediante specifiche campagne d’informazione e formazione; fornisce informazioni in merito all’ottenimento del permesso di soggiorno, dello status di rifugiato politico e della cittadinanza italiana, al ricongiungimento familiare. Scopo dello Sportello è anche quello di promuovere e favorire l’integrazione dei cittadini immigrati; promuovere e favorire il reciproco riconoscimento e la valorizzazione delle singole soggettività, delle identità culturali, religiose e linguistiche, favorire l’accoglienza; prevenire e contrastare fenomeni di esclusione sociale e quindi di emarginazione e devianza; promuovere la comunicazione e la reciproca conoscenza tra cittadini stranieri immigrati e italiani, singoli e associati; sostenere l’inserimento nel tessuto sociale.
Migranti residenti nei Comuni dell’ Ambito
MEDIATORE CULTURALE
Bledar Torozi Tel. 3939899378 torozi.bledar@coopsanbernardo.it |
Servizio itinerante nei Comuni dell’Ambito.
Si riceve previo appuntamento |
Progetti
Pon inclusione - PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE INCLUSIONE (Fondo Sociale Europeo 2014-2020 – AV. 03/2016)
Avviso Pubblico n. 3/2016 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per la presentazione di progetti da finanziare a valere sul Fondo Sociale Europeo, programmazione 2014-2020, Programma Operativo Nazionale (PON) Inclusione, proposte di intervento per l’attuazione del Sostegno per l’inclusione attiva.
Il Programma Operativo Nazionale (PON) “Inclusione” è riferito a progetti di contrasto alla povertà rivolti alle famiglie in condizioni economiche disagiate. Le risorse finanziano le azioni di supporto all’attuazione delle misure nazionali Reddito di inclusione (REI) e, precedentemente, del Sostegno per l’inclusione attiva (SIA) dalle quali derivano sostegni economici (attribuzione di una carta di pagamento elettronica, utilizzabile per l’acquisto di beni di prima necessità) e percorsi di inclusione sociale (progetti lavorativi, educativi volti al superamento della condizione di povertà), in rete con i servizi per l’impiego, i servizi sanitari e le scuole, nonché con soggetti privati.
AZIONE A – RAFFORZAMENTO DEI SERVIZI SOCIALI
AZIONE B – INTERVENTI SOCIO EDUCATIVI E DI ATTIVAZIONE LAVORATIVA
Attraverso il PON si intende in particolare rafforzare i percorsi di attivazione e le reti per la presa in carico delle famiglie e delle persone fragili ed offrire in un una unica misura tutti e tre gli elementi caratterizzanti l’inclusione attiva: sostegno economico – attivazione lavorativa – servizi di supporto.
Il risultato che ci si aspetta è favorire la creazione della infrastruttura sociale necessaria al cambio di paradigma rispetto alle misure assistenziali, che si rifletta in una migliore qualità dei servizi sociali e in una maggiore efficacia della misura nazionale di contrasto alla povertà.
Pon inclusione Fondo Sociale Europeo 2014-2020 – PaIS
Avviso Pubblico n. 1/2019del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione generale per la lotta alla povertà e per la programmazione sociale “Avviso pubblico per la presentazione di progetti finalizzati all’attuazione dei Patti per l’Inclusione Sociale (PaIS) da finanziare a valere sul Fondo Sociale Europeo, programmazione 2014-2020, Programma Operativo Nazionale Inclusione.
Il Programma Operativo Nazionale (PON) “Inclusione” è riferito a progetti di contrasto alla povertà rivolti alle famiglie in condizioni economiche disagiate. In particolare l’Avviso 1/2019 si pone in linea di continuità con l’Avviso n. 3/2016 ed è finalizzato all’attuazione dei Patti per l’Inclusione Sociale (PaIS), al finanziamento di interventi e servizi in favore dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza e delle altre persone in povertà, come individuate in coerenza con gli indirizzi nazionali.
Gli obiettivi riguardano il Potenziamento dei servizi di segretariato sociale, dei servizi di presa in carico e degli interventi sociali rivolti ai nuclei beneficiari e gli interventi socio-educativi e di attivazione lavorativa.
- Interventi sociali: potenziamento del personale amministrativo a supporto delle azioni finanziate, dei servizi di segretariato sociale e presa in carico e delle attività di rete poste in essere con i vari stakeholder locali;
- Servizi socioeducativi: implementazione dei servizi di sostegno educativo scolastico ed extra scolastico, con particolare riguardo all’assistenza educativa domiciliare/territoriale rivolta ai minori e al sostegno delle funzioni genitoriali, nella forma dei voucher servizi;
Formazione per il lavoro e per i destinatari: potenziamento dell’offerta dei servizi già attivi con l’opportunità di garantire la formazione per il lavoro e per i destinatari nella forma di voucher formativi, al fine di favorire l’inclusione socio-lavorativa sia dei soggetti già beneficiari di Rdc che di soggetti presi in carico dai servizi sociali in condizioni di fragilità economica.
Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale
Il Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale è stato istituto presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, al fine di garantire il graduale raggiungimento di livelli essenziali delle prestazioni riferiti ai servizi per l’accesso al Reddito di Inclusione (REI) e al Reddito di Cittadinanza (RDC), per la valutazione del bisogno, per la progettazione personalizzata, inclusiva dei sostegni che si affiancano al beneficio economico del REI/RDC.
Descrizione del Progetto
La Quota Servizi del Fondo Povertà è finalizzata ad accompagnare e rafforzare i servizi e gli interventi attivati per la valutazione multidimensionale, i progetti personalizzati in favore dei beneficiari REI e RDC, oltre che al rafforzamento dei sistemi informativi e degli oneri connessi ai Progetti utili alla collettività (PUC).
Gli obiettivi riguardano
- il rafforzamento del servizio sociale professionale
- rafforzamento degli interventi di inclusione
- attivazione e realizzazione dei progetti utili alla collettivita’(puc)
- Rafforzamento del servizio sociale professionale: potenziamento del personale dedicato al segretariato sociale e alla presa in carico dei beneficiari REI/RDC;
- Rafforzamento degli interventi di inclusione sociale: implementazione dei servizi di sostegno socioeducativo territoriale o domiciliare, sostegno scolastico ed extra scolastico, servizi di cura dei bambini in età prescolare e assistenza domiciliare socioassistenziale ai beneficiari REI/RDC, mediante l’acquisizione di voucher servizi già in uso;
- Attivazione e realizzazione dei Progetto Utili alla Collettività: finanziamento degli oneri derivanti dall’attivazione e realizzazione dei PUC.