Ultima tappa domani, giovedì 6 febbraio, ad Alberobello con “La Rivoluzione delle Sibille” promossa dall’Ambito di Putignano. A chiudere la tappa della rassegna nella Capitale dei Trulli, nella Sala Consiliare “Gianpiero De Santis” (ore 17.30) sarà la tavola rotonda “Dalle alleanze che uccidono alle alleanze che salvano”, con il passaggio della staffetta – rappresentata da un ritratto di Gianni Marsico della mostra “Pupe Exhibition” – dal Comune di Putignano al Comune di Alberobello.
Alla tavola rotonda parteciperanno Michele Maria Longo, sindaco di Alberobello, Anna Caldi, ass. ai Servizi Sociali del Comune di Putignano, Anna Piepoli, ass. ai Servizi Sociali del Comune di Alberobello, Giulia Lacitignola, dirigente Udp Ambito Territoriale Putignano, Giulia Sannolla, referente Antiviolenza Regione Puglia, Anna Paolillo, referente equipe multidisciplinare di Ambito di contrasto alla violenza di genere, Tiziana Gigantesco, giudice di Pace, Rosy Paparella, consulente Sud Est Donne – Centro Antiviolenza Andromeda, Filomena Zaccaria, avv. Centro antiviolenza Andromeda e Angela Lacitignola, coordinatrice del Centro Antiviolenza Andromeda.
A seguire la presentazione del Libro “Palmina, una storia sbagliata” con il co-autore Mario Gianfrate e Franco Mastro, già pediatra all’Ospedale Civile di Fasano.
La tappa di Alberobello, realizzata con il contributo e il sostegno dell’Amministrazione locale, ha previsto tre appuntamenti: ad inaugurare la rassegna è stato lo spettacolo teatrale “Nozze scarlatte” a cura dell’Ass. Culturale Grocà, seguito dalla presentazione del libro “Fatti e idee della Resistenza: un approccio di genere” alla presenza dell’autrice Roberta Cairoli.
«Alberobello è stata lieta di accogliere il passaggio della staffetta e la Rivoluzione delle Sibille – dice l’ass. ai Servizi Sociali Anna Piepoli – una rivoluzione che attraverso i tre eventi organizzati nel nostro Comune è stata un momento di riflessione sulla cultura di genere e sul tema, sempre prepotentemente attuale, della violenza contro le donne. La scelta dei luoghi non è stata casuale: Casa D’Amore è patrimonio dell’Unesco, luogo che è diventato simbolo e monito contro ogni forma di violenza attraverso l’installazione della panchina rossa».