Con il passaggio di testimone tra l’assessora di Locorotondo, Rossella Pulli, e il sindaco di Alberobello, Michele Longo, insieme all’assessora Anna Piepoli, la staffetta rossa è arrivata nel paese dei trulli per dire no a ogni forma di violenza contro le donne.
Sabato 10 marzo, all’ex Conceria, si è tenuto il primo dei tre appuntamenti che rientrano nel calendario di eventi #nonsolo25novembre organizzato dal Centro Antiviolenza Andromeda dell’Ambito di Putignano.
La staffetta rossa è un insieme di iniziative volte a promuovere ogni giorno dell’anno – e non solo il 25 novembre – attività di sensibilizzazione, informazione, riflessione e confronto sul tema della violenza sulle donne. Partita a novembre da Noci e proseguita a Locorotondo, la staffetta rientra all’interno delle azioni di sensibilizzazione del Programma antiviolenza «Gemma», finanziato dalla Regione Puglia.
Nel primo appuntamento l’ex Conceria ha ospitato l’autrice Viviana Picchiarelli, coordinatrice del movimento letterario Women@work, che ha presentato il suo romanzo «Il rubino intenso dei segreti» e le attività del gruppo.
«Pensiamo sempre che gli episodi di violenza siano lontani da noi – ha detto il sindaco Michele Longo – ma non è così. Pur sapendo di appartenere a una comunità sana abbiamo bisogno di aumentare la sensibilità nei confronti di queste tematiche ricordando che chiunque usa violenza contro un proprio compagno di vita sta rinnegando se stesso».
«Il centro antiviolenza è il metronomo di quello che succede – ha detto l’assessora Piepoli – per questo è importante tenere alta l’attenzione e ci auguriamo che la staffetta rossa, accolta dal nostro Comune con orgoglio e responsabilità, possa servire proprio a questo». L’assessora ha sottolineato che i tre appuntamenti di Alberobello si concentreranno sul tema del linguaggio dell’amore e della violenza. Un linguaggio che deve essere sempre appropriato, come ha evidenziato Angela Lacitignola, coordinatrice del Centro Antiviolenza Andromeda, parlando del ruolo dei media: «Ricordiamoci sempre che la responsabilità della violenza è di chi la compie. Non esiste la provocazione della donna, non esiste il raptus. Perché il raptus non è una categoria psicologica». Lacitignola ha ricordato l’impegno dell’associazione Giulia, un gruppo di giornaliste e giornalisti che si batte per l’utilizzo di un linguaggio che possa essere rispettoso della vittima e trattare in modo adeguato il tema della violenza. «Il centro antiviolenza (che ha sede a Noci in vico Silvio Pellico) non è uno spazio di denuncia, ma di ascolto, è un luogo dove si va per comprendere cosa si sta vivendo. Per distinguere, per esempio, la violenza dal conflitto che può essere presente normalmente in una relazione e ha la possibilità di una mediazione. La violenza invece è l’esercizio del potere su un altro. Nella violenza c’è uno che domina e l’altro che è dominato, uno che agisce e uno che subisce, uno che controlla e l’altro che è controllato. La violenza è una situazione trasversale che può colpire chiunque. Non è vero che le donne vittime di violenza sono donne deboli. E i dati reali sono molto più alti di quelli ufficiali (una donna su tre). Almeno una volta nella vita ognuna di noi ha fatto esperienza di violenza, di molestia. Magari l’abbiamo chiamata in un altro modo, l’abbiamo normalizzata, ma l’abbiamo sperimentata». Lacitignola, inoltre, ha chiesto al sindaco Longo che anche l’amministrazione di Alberobello adotti una delibera contro cartelloni pubblicitari sessisti.
Viviana Picchiarelli ha presentato le attività del gruppo Women@work sottolineano come la cultura, la lettura e la scrittura sono le uniche armi che possono fornire un’alternativa alla violenza. Il gruppo, nato in Facebook su impulso di Costanza Bondi, copywriter, corretrice di bozze e scrittrice umbra, raccoglie donne scrittrici non professioniste, donne al lavoro con l’amore per la scrittura. Un amore che si concretizzato pian piano in diverse opere. «Il rubino intenso dei segreti» è una saga familiare. «Stare assieme non significa possedersi – ha detto Picchiarelli -. Le vere storie d’amore sono quelle dell’appartenenza e non del possesso. Questo libro affronta la tematiche dell’appartenenza e dell’amore attraverso la poesia».
A seguire c’è stato o spettacolo teatrale «Nel corpo del mondo. Spettacolo tragicomico». Tre donne di diverse età, sotto la direzione, sceneggiatura e regia di Elisabetta Lenoci, si sono fatte portavoci della società mondiale, della parte migliore e peggiore della vita, portando lo spettatore a riflettere su chi vogliamo diventare insieme alla comunità, nonostante tutto: Esseri Umani.
Il secondo appuntamento è previsto giovedì 15 marzo, alle ore 20.00, all’ex Conceria, con lo spettacolo teatrale «Mai più», promosso dall’Associazione Culturale Grocà di Castellana Grotte, con la partecipazione del corpo di ballo dell’ASD Danza e spettacolo. Adattamento e regia sono di Elvira Spartano, le coreografie di Antonella Sacchetti. Interverrà, durante la serata, Claudia Fiume, psicologa del Centro Antiviolenza Andromeda.
Ultimo appuntamento, giovedì 22 marzo, alle ore 18.30, sempre all’Ex Conceria, con Anna Maria Zito autrice del libro «L’amaro sapore dei fichi secchi. Urla di memoria». Dialoga con l’autrice Angela Lacitignola, coordinatrice del Centro Antiviolenza Andromeda. La serata si inaugurerà con i saluti istituzionali di Michele Longo, sindaco di Alberobello e Anna Piepoli, assessora alle Politiche Sociali. È previsto l’intervento di Claudia Fiume, psicologa del Centro Antiviolenza Andromeda su «Il linguaggio dell’amore e della violenza» ed ESAS – Equipe Consultorio Diocesano Conversano – Alberobello.
FONTE: UFFICIO STAMPA COMUNE DI ALBEROBELLO