CASTELLANA GROTTE – Terza tappa stamattina a Castellana Grotte del percorso di co-programmazione del nuovo Piano Sociale di Zona 2022-2024. Partito ieri da Putignano e Noci l, il percorso di co-progettazione prevede una settimana di confronti, incontri, dibattiti nei cinque Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale.
Come accaduto nei primi due incontri anche l’appuntamento di Castellana Grotte ha previsto un momento di confronto tra le diverse realtà del territorio sulle sette aree strategiche del V Piano delle Politiche Sociali Regionali 2022-2024 che hanno lavorato in gruppi sui diversi focus e si sono poi confrontati sulle esigenze emerse dai colloqui.
«Per me è come essere al primo giorno di scuola – dice il neo sindaco di Castellana Grotte Domi Ciliberti, accompagnato da Valentina De Lucia, consigliere delegata alle Pari Opportunità e da Elena Guglielmi, consigliere delegata all’Educazione civica – ho più da ascoltare che da raccontare. In campagna elettorale abbiamo preso un impegno preciso: abbiamo inserito il sociale tra le sei tematiche a cui daremo priorità. La misura del livello di civiltà di una società si misura dalla qualità della vita degli ultimi. È una realtà con cui dobbiamo confrontarci senza avere paura. Saremo sempre concretamente presenti nelle attività dell’ufficio di piano di cui la redazione del Piano di Zona è momento strategico di programmazione».
«La progettazione non può avvenire nelle stanze di un ufficio chiuso – dice Davide Sportelli, assessore ai Servizi Sociali del Comune di Castellana Grotte –, ma deve essere condivisa con i portatori di interesse della città. Per questo la co-programmazione è momento imprescindibile della vita di comunità. In queste prime settimane di amministrazione ci stiamo impegnando ad ascoltare per apprendere il più possibile e poi partire da settembre con risposte mirate alle esigenze del territorio. Speriamo entro il primo anno di amministrazione di raggiungere alcuni obiettivi che si siamo posti come per esempio la riapertura del Centro polivalente anziani e l’attivazione di altri e nuovi servizi importanti per quella fascia di età e non solo».
«Oggi è rappresentata ogni categoria del nostro territorio e ringrazio le associazioni e tutte le realtà presenti – dice Anita Paolillo, responsabile Settore II del Comune di Castellana Grotte –. L’ampia partecipazione di oggi dimostra che sono concretamente attuati i principi democratici dell’art. 118 della Costituzione che sancisce il principio di sussidarietà e di partecipazione attiva della cittadinanza».
«Stiamo riscontrando tantissima partecipazione in un ogni Comune dell’Ambito – dice Stefania Basalto, responsabile contabile dell’Ufficio di Piano, intervenuta in rappresentanza della coordinatrice Anita Giotta – questo è certamente merito delle amministrazioni e dei Servizi sociali competenti per ogni Comune che hanno saputo coinvolgere al meglio le realtà sociali del territorio».
«La Regione Puglia è al fianco di tutte le amministrazioni e degli Ambiti territoriali in questa fase attuativa delle nostre linee programmatiche – dice Valentina Romano, direttrice area Welfare Regione Puglia –. Complimenti all’Ambito di Putignano per il metodo che ha scelto per questo percorso di co-programmazione che segue alla lettera quello che la Regione ha proposto per la co-progettazione».
Domani pomeriggio, mercoledì 27 luglio il percorso di co-programmazione arriva a Locorotondo (villa Mitolo, sala don Lino Palmisano, via Almirante, ore 17.00 – 20.00) e giovedì 28 tappa ad Alberobello (casa Alberobello, largo Martellotta, ore 17.00 – 20.00).
Venerdì 29 luglio si torna a Putignano per la sessione plenaria con l’illustrazione e condivisione dei tavoli di co-programmazione (ore 10.00 -13.00, sala consiliare del Comune).
La co-progettazione. Il percorso prevede cinque tavoli e una sessione plenaria. In ogni incontro sono previsti sette focus group sulle sette aree strategiche di attenzione e intervento del V Piano delle Politiche Sociali regionale 2022-2024, che è lo strumento a partire dal quale ogni Ambito territoriale pugliese costruisce il proprio Piano di Zona.
In particolare, i tavoli verteranno su: il sistema del welfare di accesso, le politiche familiari e la tutela dei minori, l’invecchiamento attivo, le politiche per l’integrazione delle persone con disabilità e la presa in carico della non autosufficienza, la promozione dell’inclusione sociale e il contrasto alle povertà, la prevenzione e il contrasto di tutte le forme di maltrattamento e violenza su donne e minori; le pari opportunità e la conciliazione vita-lavoro.
Cos’è il Piano Sociale di Zona. È lo strumento di programmazione integrata delle politiche sociali territoriali. In particolare il Piano Sociale di Zona definisce: gli obiettivi strategici e le priorità d’intervento; gli interventi e i servizi sociali garantendo i livelli essenziali delle prestazioni e la loro localizzazione; le modalità organizzative dei servizi, le risorse finanziarie e professionali, i requisiti di qualità; le procedure e gli strumenti per la rendicontazione economica, per il monitoraggio e per la valutazione delle attività e dei risultati conseguiti; le modalità per garantire l’integrazione tra servizi e prestazioni. Il piano è costruito attraverso un processo di progettazione partecipata, che coinvolge tutti gli operatori del settore: dai cittadini ai soggetti istituzionali, dagli operatori dei servizi sociali, sanitari ed educativi al mondo del volontariato, dalla cooperazione sociale al mondo imprenditoriale e della ricerca.
Il Piano regionale delle Politiche Sociali. E’ la base su cui ogni Ambito costruisce il proprio Piano di Zona. Le parole d’ordine del V piano regionale sono: ripartire, valorizzare, includere. Il piano regionale 2022-2024 individua sette aree strategiche, strutturate in 34 obiettivi che si attueranno in altrettanti interventi per obiettivo. Concertazione, integrazione, partenariato e condivisione delle responsabilità rappresentano le fondamenta su cui si poggia il nuovo Piano, con cui la Regione Puglia intende promuovere un Welfare delle Responsabilità costruito sul concetto della “responsabilità condivisa”, in base al quale tutti i livelli di governo, nell’ambito delle rispettive competenze, concorrono a formulare, realizzare, gestire e valutare le politiche sociali.
Che cos’è l’Ambito territoriale Sociale. Rappresenta la sede principale della programmazione locale, concertazione e coordinamento degli interventi dei servizi sociali e delle altre prestazioni integrate, attive a livello locale. L’Ambito è individuato dalle Regioni. Ad esse spetta la determinazione degli Ambiti Territoriali, delle modalità e degli strumenti per la gestione unitaria del sistema locale dei sevizi sociali a rete.